Se l’uva è ottenuta con il metodo biologico applicato in modo accurato (seguendo il Reg. CE 834/07 e le specifiche applicative del Reg. CE 889/08) e con la dovuta conoscenza, il processo di vinificazione è semplice osservazione del corretto realizzarsi della fermentazione alcolica e (a seconda del tipo di vino) del conseguente completamento della fermentazione malolattica e dell’affinamento del vino.
In cantina, il processo di vinificazione biologica,definito dal Reg. CE 203/12, il concetto di base della vinificazione biologica è la prosecuzione dell’approccio ecologico in vigna per arrivare ad un vino sano e buono, rispettoso delle caratteristiche dell’uva di origine e senza l’utilizzo di prodotti sintetici.
In cantina sono vietate la concentrazione parziale a freddo, la deforazione dei mosti, l’elettrodialisi, la dealcolazione parziale, il trattamento del vino con scambiatori cationici. Altre pratiche enologiche sono limitate: il trattamento termico non può superare i 70°C e la filtrazione non può essere condotta con fori di diametro inferiore agli 0,2 micron.
Per quanto riguarda gli ingredienti e i coadiuvanti di processo vengono ammessi quasi tutti quelli di origine naturale (vegetale, animale e microbiologica, inclusi lieviti e batteri), con la raccomandazione di preferire l’origine biologica quando disponibile, e vengono limitati quelli di sintesi. Vale la pena specificare che per i lieviti enologici è obbligatorio l’uso di quelli bio solo se sono del ceppo adeguato alla vinificazione che si può condurre. Negli altri casi si può ricorrere a lieviti selezionati convenzionali, purchè non OGM, oppure ovviamente alla fermentazione spontanea o con i propri lieviti.
Non si possono assolutamente utilizzare il DMDC, il PVPP, il solfito e il bisolfito di ammonio, l’ureasi, le mannoproteine, la carbossimetilcellulosa, i sorbati e pochi altri. Rimangono fuori dalla possibilità di utilizzo anche il lisozima e la betaglucasi nonostante l’origine naturale. Nel suo insieme un produttore bio può utilizzare 44 additivi, coadiuvanti ecc.
Nei casi in cui vi sia la necessità di incrementare la dotazione zuccherina delle uve, i produttori biologici possono ricorrere solo alle tecniche fisiche di autoarricchimento oppure all’uso di mosto concentrato (anche rettificato) ma solamente di produzione biologica.
Fonte: Il vino meglio se è bio. Aiab Calabria, 2015.
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