Il progetto consiste in un’azione territoriale promossa da AIAB con il coinvolgimento diretto di aziende ed operatori dell’area Grecanica. Assume particolare rilevanza essendo finalizzato al recupero ed alla valorizzazione della biodiversità contenuta nelle essenze arboree frutticole tipiche ma dimenticate dell’Area Grecanica, recuperabili con interventi di tutela attiva e riscoperta delle potenzialità di utilizzo a fini produttivi e di mercato.

Il modello proposto parte dall’esperienza dell’attività svolta nel progetto “Il Giardino delle Esperidi Salvaguardia della biodiversità erbacea e frutticola dal Pollino all’Aspromonte”, promuovendo una microfiliera che tuteli e valorizzi i frutti antichi e dimenticati della Calabria Greca.

La proposta interviene positivamente sulla salvaguardia dei territori e delle risorse agricole, grazie anche all’attuazione delle tecniche di coltivazione biologica (Reg. CE 848/2018), con l’intento specifico di proseguire le azioni di conservazione, riproduzione e uso delle varietà autoctone presenti nell’Area Grecanica. Lo studio delle collezioni/catalogo del germoplasma locale ha favorito il coinvolgimento delle aziende agricole del territorio e la diffusione dei risultati.

Il Gruppo ha sviluppato una strategia operativa che attraverso l’uso di varietà locali, mescole e popolazioni permette di differenziare per qualità organolettica e per ecosostenibilità i prodotti della filiera. Il progetto è finalizzato a integrare nel contesto locale innovazioni a livello delle tecniche di produzione che hanno un forte impatto sulla tipologia di trasformazione delle produzioni e sulla tipologia di mercato su cui si inseriranno i prodotti finali. La tematica si inserisce nel vasto contesto della valorizzazione dell’agroalimentare calabrese di qualità che costituisce una risorsa di grande rilevanza ma ancora poco conosciuta.

Individuati i frutti e definite le strategie di mercato sulla base delle indagini svolte, sono stati realizzati due prodotti che andranno ad arricchire il paniere delle produzioni caratteristiche dell’area, sperimentando l’abbinamento organolettico dei frutti scelti con altre varietà locali.

L’attività è stata accompagnata da un piano di Comunicazione e Marketing caratterizzato non solo dalla promozione ma anche da indagini del mercato, e divulgazione dei risultati attesi del progetto.

Le aziende del progetto

L’ubicazione dell’area Grecanica, nella porzione meridionale jonica del massiccio dell’Aspromonte che degrada verso il mare, la rende uno scrigno di biodiversità che va ad impreziosire un territorio già adornato da un sistema di borghi storici, a volte anche fortificati e arroccati nelle pendici interne. La biodiversità dell’area è rappresentata da una ricca eterogeneità di vegetazione, che dai boschi del Parco Nazionale dell’Aspromonte, alle colline ricoperte di macchia mediterranea intervallata da terrazzamenti coltivati a uliveti, arriva a valle ai bergamotteti e alle ampie spiagge dove predomina la macchia mediterranea. L’essere racchiusa tra l’Aspromonte e i due promontori di Capo Spartivento e Capo d’Armi ha fatto si che nei decenni si siano sviluppate e conservate delle piante forestali ed agrarie costituenti un’importante riserva di biodiversità che ancora oggi è evidente e bisogna conservarla nel pieno rispetto dell’ambiente.

Questa Biodiversità si è arricchita nel tempo, dai semi portati dalla fauna locale e migratoria, oltre a quelli portati da popoli e cultura diverse, cosi sono arrivate le pomacee e le drupacee, mele, ciliegi, sorbo, giuggiolo e pere che nel loro propagarsi diventavano selvatiche e i principali custodi della biodiversità, i contadini, le innestavano dando vita a eccezionali frutti aromatici e dolci come la puma maitica e il giuggiolo. Questa attività è rimasta inalterata nel tempo, con l’introduzioni di nuovi frutti come l’annona, oggi frutto come i Naschi sono entrati a far parte del paniere tradizionale frutticolo dell’area.

La materia prima per la realizzazione dei prodotti è stata fornita dalle aziende:

  • Azienda Agricola Zema Rosalba (Bova – RC)
  • Societa’ Coop. Agricola Sorbara (Palizzi – RC)

I Partner del progetto

  • AIAB CALABRIA (Bova Marina – RC)
  • AIAB SRL (Bova Marina – RC)
  • SATYCOM SRLS (Bova Marina – RC)
  • CONSORZIO MOTTA S. G. (Motta San Giovanni – RC)
  • SOC. COOP. AGRICOLA SORBARA (Palizzi – RC)
  • AL BORGO DI MARCELLO MAFRICA (Bova – RC)
  • TRATTORIA ANTICA RICETTA (Condofuri – RC)

I Frutti

MELA MAITICA
La pianta di melo presenta numerose varietà ed ecotipi che la rendono una delle piante più diffuse nel territorio italiano. Nell’area grecanica ci sono numerose piante in rappresentanza di tante varietà locali. La mela maitica è una delle varietà più presenti nell’area. Ha un portamento espanso caratteristico del melo, rustica e con una media vigorosa talvolta supera anche i 2 m di altezza. La fioritura avviene nel mese di marzo con fiori bianco-rosati e riuniti a corimbo. Il frutto, botanicamente un pomo, si presenta con forma globosa e pezzatura media, con buccia gialla/giallo opaco e liscia con polpa chiara, presentando una produttività media e un’aroma classificabile come medio e consumato sia fresco che trasformato. La maturazione è nel mese di giugno anche se molto spesso vengono chiamate mele di maggio. La pianta presenta una suscettibilità media per le malattie.

Famiglia: Rosaceae – Genere: Malus – Specie: domestica – Nome scientifico: Malus domestica Borkh – Nome comune in italiano: Mela maitica – Nome comune nell’area grecanica: Puma maitica

GIUGGIOLO
Il giuggiolo, pianta presente anche nel territorio dell’area grecanica, rappresenta la diversità agraria presente nelle aziende, dato a rimarcare come storicamente i proprietari terrieri diversificavano le piante a frutto al fine di avere frutti tutti i periodi dell’anno. Ad oggi le piante presenti nel territorio grecanico sono poche. La pianta ha un portamento intermedio, rustica e con una media vigorosa talvolta supera anche i 5 m di altezza. L’epoca di fioritura è tra la I e la III decade del mese di maggio con fiori verdastri. Il frutto, botanicamente una drupa, si presenta con forma ovale e pezzatura media, con buccia bruna che a maturazione si raggrinza, con polpa bianca, presentando una produttività elevata e un’aroma classificabile come scarso e consumato sia fresco che trasformato. La maturazione è tra la III decade del mese di settembre e la II decade del mese di ottobre. La pianta presenta una suscettibilità media per le malattie scarsa.

Famiglia: Rhamnaceae – Genere: Ziziphus – Specie: jujuba – Nome scientifico: Ziziphus jujuba Miller – Nome comune in italiano: Giuggiolo – Nome comune nell’area grecanica: Giuggiulu

NASHI
Il nashi, detto anche pero asiatico per le sue origini, è conosciuto nell’area, come peromela. La pianta ha un portamento simile al melo, rustica e vigorosa non superando i 3 m di altezza. L’epoca di fioritura della pianta è nel mese di marzo con fiori bianchi, è autofertile, ma è sempre consigliato piantare più esemplari per garantire l’impollinazione. Il frutto, botanicamente un pomo, si presenta con forma globosa e pezzatura media, con buccia gialla/bruno chiaro e rugosa con polpa bianca fine e croccante, presentando una produttività elevata e un’aroma classificabile come medio e consumato come prodotto fresco. La maturazione è tra la III decade del mese di agosto e la II decade del mese di settembre. La pianta presenta una suscettibilità media per le malattie.

Famiglia: Rosaceae – Genere: Pyrus – Specie: pyrifolia – Nome scientifico: Pyrus pyrifolia (Burm.f.) Nakai, 1926) – Nome comune in italiano: Pero naschi – Nome comune nell’area grecanica: Naschi/piramela