La ticchiolatura del nespolo è una grave malattia fungina, causata dall’agente patogeno Fusicladium eriobotryae. Attacca le piante di nespolo in tutta Italia, ma soprattutto nelle regioni meridionali, dove quest’albero è coltivato in maniera più intensiva. La ticchiolatura colpisce la pianta di nespolo giapponese, ovvero quella varietà di nespole a maturazione primaverile e se non adeguatamente controllata, mette a rischio la produzione di nespole, frutto molto amato, ma che si trova sempre di meno in commercio.
Sintomi della ticchiolatura del nespolo
Quando un nespolo è attaccato dalla ticchiolatura si manifestano evidenti sintomi sulle foglie. Si tratta di necrosi di colore bruno e forma circolare, che danno luogo alla formazione di una leggera patina vellutata, composta da polvere fuligginosa di colore scuro. Quando il fungo è in stadio avanzato, le macchie sulle foglie convergono tra di loro. Ciò comporta la crescita irregolare della lamina fogliare, il disseccamento e la successiva caduta precoce. Anche i rami del nespolo vengono colpiti. La malattia causa dei piccoli cancri che causano il disseccamento della parte distale del ramo. Sui fiori, infine, induce il disseccamento del calice e degli altri organi vitali, con conseguente cascola.
Nespole con macchie nere
Il danno maggiore della ticchiolatura del nespolo si ha sui frutti, le nespole. Quelle colpite da questa malattia fungina, infatti, presentano evidenti macchie nere. Sono inoltre malformate e vanno incontro a cascola precoce. Le macchie scure sulla buccia delle nespole si estendono poi anche alla polpa, il che rende il frutto immangiabile.
Ciclo biologico del Fusicladium eriobotryae
Questa comune malattia del nespolo è provocata dall’agente patogeno Fusicladium eriobotryae. Si tratta di un fungo, le cui spore svernano all’interno di lesioni presenti su foglie, rami o frutti mummificati che rimangono sull’albero dopo il raccolto. Tali spore, presenti sulla vegetazione di alberi infetti, sono la fonte di inoculo primario del patogeno. Inoltre sono disperse dalla pioggia battente, che schizza sui frutti e sulle foglie vicine all’albero infetto.
Le spore della ticchiolatura, una volta raggiunte le parti sane dell’albero, germogliano e penetrano nel tessuto attraverso la cuticola o gli stomi. I conidi del fungo sono in grado di germinare e infettare le piante di nespole in un ampio intervallo di temperature (dai 5 ai 20 ° C). Per farlo, però, gli sono necessarie almeno 12 ore con alte percentuali di umidità. Una volta che l’infezione si è insediata sul nespolo, l’agente patogeno cresce sottocute, sviluppando nuova sporulazione. I conidi provocano infezioni secondarie durante l’intera stagione di fruttificazione, fintanto che trovano condizioni adeguate alla proliferazione.
Come si sviluppa la ticchiolatura del nespolo
Ci sono determinate condizioni ambientali che favoriscono la presenza e la diffusione della ticchiolatura del nespolo. In generale, la malattia inizia in primavera, s’interrompe nel periodo estivo, quando ormai ha prodotto i suoi danni, e riprende con le piogge autunnali.
Nello specifico, l’ambiente ideale per la proliferazione della ticchiolatura prevede:
- alta umidità
- temperature miti
- giornate di pioggia battente
- ristagno idrico
- scarso ricircolo d’aria nella chioma dell’albero.
Prevenire la ticchiolatura del nespolo
Vediamo ora come attuare strategie per prevenire la ticchiolatura del nespolo, così da eradicare la malattia o, se non altro, evitarne la sua diffusione. Ecco come agire:
- eliminare nespole e foglie infette. L’agente patogeno della ticchiolatura si conserva in primis su frutti e foglie infette. Quindi è necessario rimuovere periodicamente queste parti dalle piante e smaltirle lontano. Se decidere di incendiarle, è fondamentale seguire il regolamento per la corretta bruciatura;
- effettuare la potatura invernale. Operazione da fare nel mese di febbraio, orientata ad eliminare organi infetti e arieggiare il più possibile la chioma dell’albero;
- potatura verde. Sul nespolo è altresì consigliato un intervento di potatura verde, che si fa in estate. Questo serve a favorire la circolazione dell’aria ed evita che si crei un microclima troppo umido;
- eliminare il ristagno idrico. Su terreni che danno luogo a ristagno d’acqua siamo più esposti alla ticchiolatura del nespolo, così come alle altre malattie fungine. Gestire il frutteto con la tecnica dell’inerbimento evita il formarsi di pozze d’acqua e quindi la diffusione delle spore;
- limitare le concimazioni azotate. Occorre evitare l’eccesso di concimazione, così da contenere il rigoglio vegetativo dell’albero. Il nespolo giapponese, infatti, di per sé, è molto generoso con l’emissione di nuova vegetazione, quindi: piano con i concimi.
Combattere la ticchiolatura
Nel frutteto biologico si cerca di prevenire le malattie più che combatterle, la prevenzione consiste nel creare le giuste condizioni perché la pianta si mantenga sana. In questo modo si evita di dover ricorrere a prodotti nocivi.
Contenere la ticchiolatura con trattamenti
Non esistono trattamenti definitivi per eliminare la ticchiolatura del nespolo. Si può agire in prevenzione, utilizzando un insieme di prodotti nei limiti consentiti in agricoltura biologica. In questi casi è sempre molto utile contattare un tecnico. I periodi migliori per effettuare i trattamenti preventivi contro la ticchiolatura del nespolo sono la primavera e l’autunno. In primavera l’intervento si esegue in aprile, quando la maturazione dei frutti è ancora lontana. In autunno, invece, si interviene in ottobre, evitando quindi di intervenire quando il nespolo è in fiore, ossia tra fine novembre e dicembre. Quindi, riepilogando, questo trattamento sul nespolo deve essere segnato sul calendario o in aprile o in ottobre.