Una mano tesa agli allevatori biologici di suini che vogliono perseguire l’obiettivo di utilizzare al 100% i mangimi biologici e regionali, arriva da ‘OK-Net EcoFeed’, il progetto finanziato nell’ambito di Horizon 2020, coordinato da IFOAM e di cui AIAB è partner. Un obiettivo chiave della zootecnia biologica è, infatti, che gli animali siano nutriti con mangimi prodotti in fattoria o nei pressi di essa: secondo i regolamenti dell’UE, l’agricoltura biologica sarà obbligata a fornire mangimi derivati da origine biologica al 100% entro il 2021. Ma questo obiettivo, in vaste regioni d’Europa, è difficile da raggiungere. I mangimi spesso devono infatti essere importati da regioni che si trovano lontane dalle zone di allevamento degli animali. Il problema è più difficile per i mangimi proteici, che a volte non sono nemmeno disponibili in qualità biologica.

IL PROGETTO

“L’aumento della disponibilità di mangimi biologici e regionali migliorerà ulteriormente la sostenibilità dell’agricoltura biologica”, ha dichiarato Bram Moeskops, coordinatore del progetto OK-Net EcoFeed. “Lavoreremo con agricoltori, allevatori e con l’industria dei mangimi biologici per realizzare soluzioni pratiche disponibili per migliorare l’uso di mangimi biologici e regionali”.

Il progetto OK-Net EcoFeed mira ad aiutare gli allevatori di suini e pollame biologici a raggiungere l’obiettivo del 100% di utilizzo di alimenti biologici e regionali. Il progetto triennale ha come obiettivo la creazione di una rete europea di gruppi di innovazione per facilitare lo scambio e la co-creazione di conoscenze tra agricoltori, attori commerciali, ricercatori e consulenti. Raccoglierà materiale per l’utente finale e svilupperà nuovi strumenti adattati alle esigenze degli agricoltori e degli attori commerciali. Tutte le conoscenze generate dal progetto saranno formattate in pratiche schede e video e rese disponibili sulla piattaforma OK-Net Knowledge.

L’IMPORTANZA DEL SIERO DI LATTE

Il siero di latte è una fonte alternativa di proteine di alta qualità per suini da ingrasso. Può fornire un terzo del loro fabbisogno proteico. Allo stesso tempo, il siero di latte è un sottoprodotto importante dei produttori di formaggi, poiché rappresenta circa il 70-80% del volume del latte. La collaborazione tra i caseifici biologici e le vicine aziende biologiche potrebbe essere quindi una soluzione reciprocamente vantaggiosa.

Il siero di latte è un ingrediente naturale derivato dal latte fresco ed è caratterizzato da un alto valore nutritivo, appetibilità e digeribilità che promuove l’assunzione di mangime nel periodo post-svezzamento. In tal modo, favorisce le prestazioni degli animali e la salute dell’intestino. Contenendo proteine di alta qualità, può fornire un terzo del fabbisogno proteico dei suini da ingrasso.

Raccomandazioni pratiche

 Il siero di latte è un prodotto abbastanza stagionale che può deteriorarsi abbastanza facilmente; quindi, questo determina il periodo in cui può essere utilizzato e il numero di suini che possono essere ingrassati. Inoltre per motivi igienici sono necessari due serbatoi di stoccaggio. Per il suo utilizzo è necessaria quindi una certa metodicità: il siero di latte dolce è il sottoprodotto rimasto dopo la produzione di formaggi a pasta molle, mentre il siero di latte acido proviene da formaggi a pasta dura e ha un pH più basso. È importante considerare che il sale viene aggiunto al formaggio prima di spremere; pertanto, il siero di latte liquido residuo può contenere fino al 10% di sostanza secca di sale. I suini devono essere dotati di accesso all’acqua ad libitum per evitare la tossicità del sale. Inoltre, si dovrebbe prendere in considerazione la riduzione o l’eliminazione del sale supplementare nella formulazione dietetica. I contenuti di sale e lattosio devono essere considerati per determinare la velocità di assunzione giornaliera. Il siero di latte fresco contiene circa il 5% di lattosio e i suini in crescita tollerano mangimi contenenti fino al 20-30% di lattosio (meno per i più anziani). Quindi, il siero di latte dovrebbe essere analizzato per determinare la soglia per la sua inclusione prima di formulare diete per suini.