Il modo migliore per comprendere i motivi per cui il metodo di agricoltura biologica non può prescindere dalla cura e l’incremento della fertilità organica del terreno, è ricordare l’importanza delle molteplici funzioni che la sostanza organica svolge nel suolo, caratterizzandosi per l’influenza che ha su tutti gli aspetti della vita del suolo, della sua evoluzione e degli organismi che nel terreno vivono e per lui lavorano.
Alla sostanza organica si deve, ad esempio, la conservazione dell’energia vitale prodotta dalle piante attraverso la fotosintesi; azioni positive sulla struttura del suolo che è fondamentale per la gestione dell’acqua e sulla generale nutrizione delle piante; sull’attività microbiologica nel terreno; sulle attività enzimatiche e sulle attività fisiologiche delle piante.
Azioni sulla struttura
La sostanza organica ha un ruolo determinante nella strutturazione del terreno in quanto i composti organici riescono a creare opposizioni alla corsa dell’acqua verso strati profondi, trattenendola in modo reversibile per le colture e contribuendo all’aggregazione delle particelle minerali. È un’azione che favorisce l’equilibrio tra le componenti del suolo: aria, acqua e parti solide, indispensabile per l’azione di contenimento ai fenomeni di erosione, compattamento e formazione di croste.
Nella pratica agricola una presenza significativa di sostanza organica nel terreno, oltre a migliori condizioni di abitabilità per le colture, determina risposte più efficienti agli interventi meccanici, consentendo anche tempi di intervento più ampi.
Tutta la sostanza organica prodotta in azienda o facilmente reperibile in zona, può e deve essere valorizzata, perché qualsiasi tipo di sostanza organica ha, in modi e tempi diversi, dipendenti dalle caratteristiche proprie del materiale interrato, azione positiva sulla struttura. Si va dall’azione duratura ed efficiente della sostanza organica umificata a quella detta definita “mordi e fuggi” di un sovescio, passando per l’azione lenta del letame fresco e della paglia o per quella stabilizzatrice delle radici e del cortico di un prato poliennale.
Azione sull’attività microbiologica
La sostanza organica è la fonte di energia per tutti i microrganismi del suolo, che solo così possono svolgere il loro ruolo fondamentale nella demolizione e trasformazione dei materiali organici e, indirettamente, sul ciclo degli elementi nutritivi, utili allo sviluppo delle colture. Alla diversificazione e completamento dei microrganismi presenti nel terreno, contribuisce la differenziazione dei materiali organici interrati. La sostanza organica è sempre fonte di equilibrio, anche in funzione della difesa delle piante e non solo per l’apporto equilibrato dei nutrienti che rafforza la pianta.
Azione sulla disponibilità dei nutrienti
Il contributo della sostanza organica alla nutrizione delle piante è sia diretto, come riserva di elementi nutritivi totalmente assimilabile dalle piante, sia indiretto, con molteplici apporti che quasi sempre agiscono sulla disponibilità degli elementi anche trattenendoli (un esempio importante è quello del ferro, la cui carenza nella pianta è causa di clorosi).
Attività enzimatiche e fisiologiche
Un altro contributo viene dalle attività fisiologiche degli acidi umici contenuti nella sostanza organica matura. Il primo riguarda l’influenza sulle attività enzimatiche e quindi la disponibilità di elementi; il secondo riguarda l’influenza verso tutte le attività fisiologiche vegetali quali la germinazione, la radicazione, l’accrescimento radicale.
Fonte: Conversione al biologico. Vincenzo Vizioli, 2003.
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